Il Natale del Linguista

Con l'arrivo del Natale si intravedono anche le feste, i cenoni, il cibo, i parenti, vicini e lontani, e immancabilmente le loro domande che aiutano a far passare delle vacanze tranquille e spensierate. Domande come "Come va l'Università?", "Che esami devi dare?", "E la tesi?".

Ma soprattutto, per chi è linguista o studia linguistica: "Sei un linguista? Quante lingue sai parlare allora?" e ovviamente "Sei un linguista? E cosa è?".

Cercherò di rivelare alcuni trucchi ninja allora, per poter rispondere in breve, senza troppo impegno e coinvolgimento emotivo a queste ed altre domande.

Sei un linguista? Quante lingue sai parlare allora?

Ecco. Questa domanda capita sempre, oppure è sostituita dall'affermazione deduttiva equivalente "Sei un linguista? Devi saper parlare tante lingue allora!".

Eppure, sappiamo bene che "conoscere" le lingue non è un prerequisito necessario allo studiarle. Certo, conoscere una lingua che si analizza può tornare utile, ma alle volte anche l'obbiettività e l'occhio esterno del linguista che non la parla può trovare correlazioni o fenomeni interessanti. Chomsky, ad esempio, è spesso citato come un linguista, famoso, che però non sa parlare tante lingue.

Questa spiegazione è ottima da fornire alla zia che si spacca di pagine wiki e articoli di Focus e che ha probabilmente sentito la parola "Linguistica" o "Linguista" ma non ha ancora ben chiaro cosa voglia dire. Detto onestamente, però, potrebbe far addormentare soprattutto i più anziani a tavola. Un semplice "Ma se riesco a malapena a parlare l'Italiano!" farà ridere tutti e cancellare dalla memoria a breve termine dell'inquisitore quale fosse l'oggetto iniziale della domanda.

Sei un linguista? E cosa è?

Questa è una tough nut to crack. E' una domanda che, se si è linguisti, spesso richiede una risposta lunga e prolissa per il semplice fatto che, essendo tu linguista, ma comunque specializzato in un subfield semi-ignoto, ti porta a spiegare come dai filosofi del linguaggio ti ritrovi oggi a calcolare i millisecondi di suono che precedono l'onset di una consonante. Ecco, magari vogliamo una spiegazione che finisca prima della mezzanotte. Quindi, basterebbe dire che "Un linguista studia il linguaggio", oppure spesso uso la metafora del pilota di formula 1 e del meccanico: "Un linguista è come un meccanico di formula1, non deve saper guidare la macchina bene come il pilota, ma conosce tutti i componenti della macchina e come smontarla.", in questa metafora i piloti sarebbero i parlanti di una lingua o gli studenti di lingue straniere. Ciò che ci distingue è quindi l'astrazione e la messa a punto di generalizzazioni ed identificazioni di regole e pattern. Spesso quindi, i linguisti lavorano in ambito più scientifico-teorico che applicato.

Questa, comunque, è di sicuro un'altra risposta che annoierà tutti e farà sbuffare amici o parenti più stretti a cui avete già rotto parecchio parlando di quante pochi fonemi abbia il Pirahã e dei word order più impossibili. Per rimediare a ciò, alla domanda "Cosa è un linguista?", basta rispondere con "Un disoccupato" per scatenare l'ilarità lungo tutta la tavolata ed avere un paio di soddisfacenti pacche sulle spalle dallo zio robusto e baffuto.

Ovviamente, sappiamo bene che al giorno d'oggi non è proprio così, posti di lavoro come tagger, linguistic tester, computational linguist ci sono e pagano anche bene, ma perchè perdersi anche solo nello spiegare cosa faccia un linguista computazionale quando puoi evitare ogni altra conversazione durante la serata?

Quale è la lingua più difficile? AKA Il cinese/polacco/islandese è la più difficile lingua al mondo, vero?

Questa è una di quelle perle che, se si ha studiato in modo corretto la linguistica, fa innervosire quanto sorridere allo stesso tempo.

Prima di diventare linguisti avevamo tutti simili preconcetti, tipo quando almeno una volta avete detto "Wow, l'Inglese è proprio facile, guarda quanti pochi tempi!", ma fingeremo che non sia vero e siam cresciuti di una famiglia di estremisti funzionalisti per il resto del paragrafo. In ogni caso, Una risposta corretta sarebbe "Dipende, se sei Norvegese probabilmente è facile imparare l'Islandese." oppure "Dipende da quanto sei geneticamente portato.", ecc… Sappiamo bene che non esiste un metro di misura di difficoltà delle lingue perchè sono tutte relative. Per gli Italiani è più facile imparare lo Spagnolo che per i Tedeschi. Ma introdurre un'intera famiglia e possibili acquisiti al mondo del relativismo e funzionalismo può risultare facilmente nello zio razzista che inizia uno dei suoi soliti sproloqui dopo quei due bicchieri di vincotto.

Quindi, una risposta molto adatta e che non causerà diatribe e non richiederà ulteriori spiegazioni che mi ha spesso salvato è "Tutte le lingue sono complicate e possono essere difficili". Se qualcuno insiste nel volere una lingua miss difficoltà, cercate di non ristabilire contatto visivo.

L'Italiano è la lingua più bella del mondo.

Ugh. Ecco che il cugino che ha letto il Signore degli Anelli 8 volte, il Silmarillion 3 e conosce un pò di elfico con accento Umbro tira fuori la citazione di Tolkien. Ora, tenendo in considerazione che Tolkien era un linguista, un'opinione come quella del definire una lingua più bella, armoniosa o dal suono magico di un'altra è molto soggettiva come opinione. Non ci sono parametri di "bellezza" delle lingue e sicuramente nessun linguista (che valga i suoi studi) sprecherebbe tempo nel cercare di provare qualcosa di improvabile come ciò.

Detto questo, lo zio con il vincotto partirebbe con un rant ancora peggiore se non assecondassi tale affermazione, ed ha finito il terzo bicchiere adesso, quindi l'opzione migliore è sorridere e dire "Tolkien pensava che lo fosse, assieme al Finlandese", facendo ciò esprimo solo l'opinione di qualcun altro, non faccio un'affermazione fattuale su nulla, e non ho mai sentito nessuno in Italia partire con uno sproloquio sui Finlandesi.

Buon natale

Conclusione, queste sono le domande che mi sono state fatte più spesso e che mi vengono subito in mente. Se ne avete delle altre aggiungetele ed aiutate altri fellow linguists a superare le feste e conversazioni forzate con parenti.

Detto ciò vi auguro buone feste, buona fortuna per la sessione d'esami o la stesura della tesi e buon anno nuovo.

Date: 2018-12-16 zo 00:00

Author: Andrew

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