E’ un metallo presente solo in 6 parti per millione nella crosta terrestre come unico isotopo 9Be,
è di colore grigio lucente, fonde a 1287 °C, ha una bassa densità, è molto duro ma anche molto fragile,
ottimo conduttore termico ed elettrico, molto stabile chimicamente. È un metallo estremamente tossico; un chimico francese L.N. Vaquelin lo scopre nel
1789 e propone il nome glucinium dato il suo sapore molto dolce. Viene classificato
come cancerogeno e, se inalato, provoca gravi danni a carico dei polmoni, tale patologia si chiama berilliosi che è una polmonite
analoga alla silicosi. Tale malattia causò, probabilmente, la morte di Enrico Fermi che utilizzò per anni polvere di berillio nello
studio della radioattività artificiale con emissione di neutroni. Il nome attuale è stato proposto e scelto nel 1949. Un suo minerale, chiamato
berillo, è il componente di due pietre preziose quali l’acquamarina e lo smeraldo a seconda che vi siano impurezze di ferro o di cromo. Viene
impiegato nelle leghe leggere di alluminio e magnesio per migliorarne durezza, resistenza meccanica e resistenza alla corrosione. La lega del
berillio con rame nichel e cobalto, detta bronzo di berillio, è usata per la costruzione degli utensili per l’industria mineraria e per quella degli
esplosivi dato che non producono scintille proprio grazie alla presenza di questo metallo.
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