Il cerio è stato il primo dei lantanidi ad essere scoperto nel 1803
dagli svedesi Berzelius e Hisinger: fu Berzelius a dare il nome cerio in
onore del pianeta nano Cerere, scoperto due anni prima. È un metallo,
duttile, di colore bianco-argenteo ed è abbastanza morbido da essere
tagliato con un coltello. Il cerio viene usato nel campo dell’illuminazione
per incrementare la luminosità e si trova negli accendini per le sue
proprietà piroforiche; l'ossido di cerio, il composto più comune, viene
utilizzato come agente lucidante ed è noto come “il rossetto del gioielliere”,
impiegato per lucidare le gemme e il vetro; l’ossido di cerio aggiunto
al gasolio migliora la sua efficienza nella combustione ed è utilizzato
come catalizzatore nelle marmitte catalitiche e nei forni autopulenti.
Il cerio è presente nelle nostre case in apparecchiature quali televisori
a colori, lampade fluorescenti, lampade economizzatrici d'energia e nei vetri.
Nel XIX secolo, i sali di cerio venivano utilizzati come antiemetici, in
sciroppi per la tosse e in trattamenti antibatterici in quanto il caratteristico
sapore dolce era un punto a favore del loro uso nelle medicine. Primo Levi nel
suo “Sistema Periodico” racconta di aver trovato nel laboratorio del campo di
concentramento dei cilindretti di cerio e di averne fatte delle pietrine per
accendisigari: una pietrina in cambio di una razione di pane! Grazie al cerio,
Levi riuscì a sopravvivere fino all’arrivo dei russi ed ebbe salva la vita.
|