Lantanio

L'elemento chimico lantanio è stato scoperto dal chimico svedese Mosander nel 1839, analizzando un sale di cerio. Dalla soluzione del sale isolò una 'terra rara' che battezzò lantana. L'origine del nome viene dal greco lanthanein il cui significato è "nascondere". Il lantanio è un elemento leggero, metallico, di colore bianco-argenteo, malleabile e duttile: è anche molto tenero, tanto che si può tagliare con un coltello. Si trova nei minerali delle altre cosiddette terre rare, assieme ad altri lantanidi. Reagisce con l'acqua dando idrogeno, è molto reattivo e si combina direttamente con molti elementi non metallici come carbonio, azoto, boro, fosforo, zolfo e alogeni. Si ossida rapidamente, sia a caldo che a freddo, dando composti in cui assume solo il numero di ossidazione +3. Come anche altre terre rare, si estrae da minerali come la monazite e la bastnasite, e se ne producono 12000 tonnellate all'anno. Il lantanio è relativamente poco abbondante sulla crosta terrestre e quindi la sua estrazione comporta ingenti quantità di scorie. È usato per la produzione di catalizzatori, nell'industria ottica per produrre vetri speciali e nella realizzazione di acciai. Se inalato può causare embolia polmonare e cancro e sta quindi diventando un problema di salute nei luoghi di lavoro. Il suo cloruro può essere usato come anticoagulante da pazienti con insufficienza renale grave per limitare l'eccesso di fosforo nel sangue.
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