È un metallo di transizione molto duro con uno dei più alti punti di
fusione (2617 °C) tra gli elementi; è di colore bianco argenteo e non si
trova puro in natura. Il suo nome deriva dal greco molybdos , “simile al piombo”,
infatti i suoi composti venivano confusi con composti di carbonio o piombo fino
al 1778, quando il chimico Carl Wilhelm Scheele capì che il molibdeno era un
elemento diverso ed isolò l’ossido del metallo dal minerale molibdenite. Le leghe
di molibdeno sono resistenti al calore e alla corrosione; per questo venne usato
durante la seconda guerra mondiale per produrre acciaio di elevata durezza e ad
oggi si utilizza per la produzione di coltelli più resistenti, parti di aerei e
missili. Il molibdeno è un cofattore di numerosi enzimi ed è presente in molti
cibi come latte, cereali, legumi, frutta secca, vegetali a foglia e frattaglie.
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