La IUPAC ha ufficializzato il nome Niobio nel 1950 in omaggio a Niobe
figura mitologica greca che fu punita per la sua superbia: Niobe si vantava
con Latona di avere sette splendide figlie e sette splendidi figli, sicché
Latona inviò Artemide e Apollo, unici suoi figli, ad uccidere tutta la prole
di Niobe. Questo metallo, piuttosto raro, si sta prendendo una rivincita
grazie alle sue proprietà che lo rendono circa sette volte più costoso
del rame: è un perfetto sostituto per i componenti delle attuali leghe
metalliche di cui aumenta la leggerezza e la resistenza, non si deforma
alle altissime temperature e perciò è utile nell' industria aerospaziale.
È un superconduttore, presente nelle lenti e nei cellulari, quindi ciascuno
di noi possiede un po’ di questo metallo di transizione! È utilizzato perfino
in gioielleria: il niobio trattato dà colori durevoli, permanenti e iridescenti
come fucsia, porpora, verde e turchese. Questo arcobaleno di colori non è
l’effetto di smaltature o verniciature, ma è dovuto a sottili strati di ossido
di niobio di diverso spessore che colpiti dalla luce producono per interferenza una vasta gamma di colori.
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