Non esiste in natura e si forma nel nocciolo di un reattore nucleare
quando un nucleo di uranio-238 assorbe un neutrone. Le emissioni radioattive
del plutonio possono essere facilmente schermate, ma c’è un particolare
che rende il suo smaltimento particolarmente complicato: il tempo di dimezzamento
delle sue emissioni, cioè il tempo in cui perde la sua radioattività, è di 24000
anni ed è pertanto classificato come rifiuto di III categoria a vita lunga.
Data la particolare pericolosità, il suo smaltimento deve avvenire in sicurezza
e prevede due fasi lunghe e costose. In attesa di trovare un luogo sicuro
dove stoccare queste scorie, non sono rare notizie di smaltimento di barili
radioattivi scaricati in mare e poi, magari, ritrovati sulle nostre spiagge.
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