Il radio è un metallo radioattivo, dall’aspetto argenteo e lucente;
è piuttosto tenero, ha una densità di 5.5 g/cm3 ed un punto
di fusione di 696 °C. Dopo il protoattinio è l’elemento più raro sulla
crosta terrestre. Si può trovare in natura come impurezza dei minerali
di uranio. Fu isolato per la prima volta nel 1893 da Marie Curie
(premio Nobel per la chimica e per la fisica), assieme al marito
Pierre Curie. Il radio è tra gli elementi più radioattivi in natura,
ed i suoi campioni erano circondati da una luminescenza azzurrina.
Gli effetti nefasti della radioattività rimasero sconosciuti per molti
anni, tanto che il radio venne utilizzato nei prodotti più svariati
(anche alimentari!). L’impiego più noto fu quello nelle vernici fosforescenti,
usate fino alla fine degli anni ’20 per le lancette ed i quadranti degli
orologi. Le operaie addette all’applicazione erano solite appuntire i pennelli
con la bocca o addirittura colorarsi unghie e denti e ne furono contaminate fino ad ammalarsi.
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