Il rodio è un metallo tra i più duri e chimicamente resistenti,
dall’aspetto argenteo e lucente; ha una densità di 12.45 g/cm3 ed un
punto di fusione di 1963 °C. Dopo l’iridio, è il metallo non radioattivo
più raro sulla crosta terrestre. Come i metalli nobili, si può trovare in
natura allo stato elementare e si ottiene dalla purificazione di minerali di
altri metalli, come platino, rame e nichel. Fu scoperto nel 1803 da William
Hyde Wollaston, chimico e fisico inglese, che stava studiando le impurità del
platino (tra le quali trovò anche il palladio). Il rodio viene utilizzato per
la fabbricazione di termocoppie, sensori per misure di temperatura. In lega con
il platino o con l’iridio, questi strumenti possono essere impiegati in fornaci
fino a 2000 °C. Per il suo alto punto di fusione, il rodio è presente in contatti
e resistenze di forni elettrici. Uno degli impieghi principali del rodio è
nelle marmitte catalitiche; ha inoltre trovato applicazione in gioielleria ed
il suo valore è più che doppio rispetto a platino e oro.
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