Il silicio è stato scoperto nel 1823 dal chimico svedese Berzelius che
lo ottenne dal suo fluoruro. Si tratta di uno degli elementi più abbondanti sia
sulla terra che nell'universo. Sulla terra è il secondo elemento più abbondante dopo
l'ossigeno e conta per circa il 30% della massa della crosta terrestre, dove si trova
sotto forma di silicati, come il quarzo, ed anche in molte rocce eruttive, sedimentarie
e metamorfiche. Ha la stessa forma cristallina del diamante, ovvero è legato in un
reticolo tetraedrico con altri quattro atomi identici. Il silicio puro è duro, ma a
differenza del diamante è fragile. Si presenta come un solido di colore blu grigiastro e
lucentezza metallica, ma non è un vero metallo. È un semimetallo e, a differenza dei metalli,
non reagisce con gli acidi (escluso l'acido fluoridrico); con i metalli si combina formando
siliciuri. Reagisce con gli alogeni ad alta temperatura e con gli idrossidi alcalini. Nel mondo
informatico, il silicio è il sinonimo dell'industria elettronica, ed è alla base della componentistica
dei computer, grazie alle sue proprietà di semiconduttore. La presenza di silicati nelle acque
consente di limitare gli effetti nocivi e potenzialmente tossici di un eccesso di ioni alluminio,
ritenuti una delle possibili cause del morbo di Alzheimer. Non si conoscono effetti tossici del
silicio, tranne quando viene inalato sotto forma di biossido di silicio. L’intossicazione da
biossido di silicio è conosciuta col nome di silicosi, una malattia respiratoria caratterizzata
da un’eccessiva produzione di collagene nei polmoni.
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